Ammoniaca come refrigerante, una scelta sicura per un futuro sostenibile nel comparto food
La sinergia tra Soluzione Termica & Frascold
L'utilizzo dell' ammoniaca come refrigerante e i suoi benefici nella refrigerazione industriale per il comparto food.
L'ammoniaca, tra i refrigeranti naturali, è da sempre protagonista nell’ambito della refrigerazione industriale. In virtù degli stringenti vincoli imposti dalle norme per il phase out degli F-gas, soprattutto in Europa, questo fluido riconferma il proprio ruolo in numerosi mercati, in primis nel comparto Food.
Apprezzata dagli operatori del settore della conservazione degli alimenti per le sue proprietà termodinamiche, l'ammoniaca, infatti, con un GWP e un ODP pari a zero, è un refrigerante che ha tutte le caratteristiche per presentarsi come un’alternativa sicura e a lungo termine. I sistemi di refrigerazione ad ammoniaca, potenziati nell’efficienza, sono garanzia di bassi consumi energetici ed elevati rendimenti. Plus che soddisfano le esigenze degli utilizzatori finali di coniugare sostenibilità e prestazioni d’eccellenza.
In questo contesto, nasce il progetto di Soluzione Termica che, insieme a Frascold, si è occupata dell’efficientamento di un sito produttivo di un leader nelle specialità di gastronomia e realtà apprezzata nel mercato dei formaggi freschi, mozzarelle e burrate a livello internazionale.
In dettaglio, Soluzione Termica – player che opera da oltre 30 anni nel campo della refrigerazione industriale eco-friendly – ha effettuato un’approfondita analisi dei processi produttivi della Committenza: dal ricevimento del latte fino alla fase di conservazione del prodotto finito, per proporre un’alternativa agli impianti in esercizio, composti da gruppi di raffreddamento a fluidi frigorigeni tradizionali. Nello specifico:
- è stata prevista la realizzazione di due chiller a NH3, con compressori Frascold che costituiranno la nuova centrale di produzione di glicole refrigerato utilizzato sia per il raffreddamento dei locali che per le lavorazioni;
- la nuova centrale assicura una temperatura controllata di 2/4 °C, all’interno della nuova piattaforma di conservazione e distribuzione del prodotto finito di circa 25.000 m3;
- i due chiller sono costituiti ognuno da tre compressori a vite Frascold ad alta efficienza, accoppiati direttamente a motori IE3, e dispongono di evaporatori a piastre allagati.
Mirco Pasotti, Sales area Manager – Centro e Sud Italia di Frascold dichiara: “Una delle principali sfide superate è garantire la scalabilità dei gruppi, in relazione all’estrema variabilità giornaliera e stagionale dei carichi termici. In tal senso, è stato richiesto un impianto in grado di fornire sempre un adeguato livello di potenza, impiegando soluzioni sostenibili, per un COP (coefficiente di prestazione) ottimale. La scelta di optare per tre compressori a vite della serie ATSH 360-A deriva dalla volontà di modulare con precisione la capacità frigorifera. La massima efficienza a carichi parziali dipende, infatti, anche dalla possibilità di ridurre il numero di compressori in funzione, a seconda della domanda di raffreddamento. Una soluzione che ha garantito benefici oltre che in efficienza e impatto ambientale, anche in termini di risparmio energetico e Total Cost of Ownership.”
Giandomenico Iobbi, CEO di Soluzione Termica dichiara: “Ci affidiamo a Frascold poiché in grado di garantire un supporto costante per tutto il progetto: dalla fase di prototipazione, alla realizzazione dei sistemi fino alla collaborazione sul campo. È stato, quindi, naturale dialogare con il loro Ufficio Tecnico per individuare i compressori più idonei per l’impianto ad ammoniaca del nostro cliente” e, conclude, “ritengo importante promuovere l’uso dell’NH3 senza pregiudizi. L'ammoniaca offre una soluzione non solo immediata e definitiva ma anche comprovata da un utilizzo di lunga data e conoscenza da parte del mercato. Le normative relative alla “bassa carica”, seppur più stringenti per quanto concerne la sicurezza, stanno generando condizioni favorevoli per un impiego su larga scala del fluido, anche in nuovi contesti applicativi.”