Refrigeranti Idrocarburi: Propano e isobutano sotto i riflettori
Frascold fa chiarezza
Caratteristiche prestazionali e relativi vantaggi dei due HC più utilizzati
I refrigeranti naturali, come il propano e l'isobutano, stanno guadagnando sempre più popolarità, in virtù del basso impatto ambientale e delle loro eccezionali proprietà termodinamiche, che promettono di rendere gli ambiti della refrigerazione e del riscaldamento sempre più sostenibili e a prova di futuro.
Tra i refrigeranti appartenenti alla famiglia degli idrocarburi troviamo il propano, l'isobutano e l'isopentano. Quest'ultimo trova impiego nelle pompe di calore che raggiungono temperature molto elevate ovvero fino a 160°C, anche se resta tuttora oggetto di studi per la sua piena applicazione. In aggiunta, fra gli idrocarburi più utilizzati troviamo anche l’R1270 (propilene), notevole per la sua efficacia in contesti a bassa temperatura per prestazioni ottimali fino a -45°C e l'R170 (etano), ideale per sistemi che operano a temperature estremamente basse, ovvero fino a -90°C.
Identikit degli Idrocarburi: vantaggi e possibili applicazioni
Propano
Il propano è riconosciuto per la sua garanzia di alte prestazioni, con pressioni operative simili ai refrigeranti HFC o HFO e ad un impatto ambientale nettamente inferiore. La sua ampia disponibilità sul mercato ne facilita l’adozione in molteplici settori quali il trasporto refrigerato, la refrigerazione di processo, la climatizzazione e il riscaldamento, come nel caso delle pompe di calore, a conferma di quanto sia una scelta valida in termini di efficienza e sostenibilità.
Isobutano
Il gas refrigerante R600a, comunemente noto come isobutano, è riconosciuto per le sue buone proprietà termodinamiche che lo rendono particolarmente efficiente in numerosi cicli di refrigerazione. Valida alternativa rispetto ai refrigeranti ad alto GWP, questo gas trova spesso impiego nelle pompe di calore ad alta temperatura (fino a 80-85°C) di tipo acqua-acqua. Inoltre, è un gas sicuro, a basso potenziale di riscaldamento globale in quanto privo di potenziale di esaurimento dell'ozono, oltre che atossico.
Un viaggio alla scoperta delle differenze tra R290 e R600
Le differenze principali tra propano e isobutano incidono sulle loro prestazioni in diverse applicazioni. Il propano si rivela vantaggioso per la sua capacità di raggiungere la pressione atmosferica a temperature di evaporazione molto più basse rispetto all’isobutano, evaporando a circa -42°C. Viceversa, l’isobutano richiede temperature di evaporazione più alte, ovvero intorno ai -10°C.
Il propano è particolarmente adatto per applicazioni che richiedono operazioni a basse temperature esterne, come per le pompe di calore aria-acqua utilizzate durante l’inverno. In dettaglio, essendo la temperatura di evaporazione di questi sistemi di riscaldamento influenzata dall’ambiente, il propano risulta una scelta ottimale per mantenerne alte le prestazioni, anche in condizioni climatiche di freddo.
L’isobutano d’altro canto ha una densità inferiore rispetto al propano e può condensare a temperature più elevate. Questa caratteristica rende il refrigerante idoneo per le pompe di calore ad alta temperatura o per un secondo stadio di un sistema a cascata. In queste condizioni, l’isobutano può essere utilizzato per riscaldare fluidi fino a 80-85°C in modo efficiente ed efficace.
Normative per l’impiego degli idrocarburi
A regolamentare l’utilizzo dell’R290 e R600 troviamo la norma europea EN 378 e la Direttiva ATEX. La prima si occupa dei requisiti di sicurezza e ambientali dell’intero ciclo di vita dei sistemi di refrigerazione ovvero dalla loro progettazione fino allo smaltimento. Un punto di riferimento, per i tecnici del freddo, a qualunque livello nella catena di realizzazione e gestione degli impianti. La seconda, la normativa ATEX 1999/92/CE, acronimo di “ATmosphere EXplosible”, è stata concepita per stabilire i requisiti minimi a tutela della salute e sicurezza degli utenti nei luoghi di lavoro, dove è presente un’atmosfera potenzialmente esplosiva a causa di miscele infiammabili di gas, vapori, nebbie o polveri combustibili nell'aria.
Per assolvere a questa necessità Frascold propone soluzioni certificate ATEX, in categoria 3G, con tecnologia di compressione a pistoni con le nostre serie ATEX HT e ATEX HC, e con tecnologia a vite con le nostre serie FVR ATEX e CX ATEX. La crescente adozione dei refrigeranti naturali come il propano e l'isobutano rivela un notevole passo avanti nel campo della refrigerazione e del riscaldamento, offrendo soluzioni che coniugano efficienza e sostenibilità rispetto ai refrigeranti HCF o HCFC. L’esigenza di affrontare le sfide legate alla sicurezza, sottolinea tuttavia l'importanza di investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie sempre più sicure e innovative e sulla formazione degli installatori.
Affrontare le sfide future, a favore di un mondo migliore per le generazioni future, per Frascold si traduce in impegno costante verso lo sviluppo di soluzioni sempre più avanzate e naturali.
